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Starlink potrebbe essere il prossimo nemico giurato dell’astronomia

SpaceX manda in orbita i primi satelliti Starlink, l'idea, che sulla carta resta bellissima, potrebbe creare numerosi problemi ai telescopi da terra.

Elon Musk! Ogni volta che fa qualcosa, eccoci tutti a parlarne. Ogni volta che si gira nel letto tira fuori qualche nuova idea, quando un razzo riutilizzabile, quando una serie di tunnel sotterranei per agevolare il traffico. L’ultima trovata è Starlink. Il progetto di SpaceX  prevede il lancio di 12 000 satelliti, per fornire una copertura internet veloce e a basso costo in tutto il globo terrestre. Quello di rendere internet davvero il World Wide Web quello che era stato pensato è un problema non da poco (come aveva già sottolineato Tim Berners-Lee, comprando un’intera pagina del New York Times), ma forse la soluzione di Elon Musk non è la migliore immaginabile.

Ma all’astronomia qualcuno ci ha pensato?

La Stazione Spaziale Internazionale compie un giro attorno alla Terra ogni 90 minuti circa. Non è rarissimo vederla passare, di notte. Vi posso assicurare che si vede benissimo (potete scoprire dov’è in tempo reale qui). E la ISS è un solo (grande) satellite.

Pensate che, ad oggi, di satelliti, ce ne sono circa 14 mila in orbita. È abbastanza facile vederli, soprattutto dopo il tramonto e prima dell’alba, nei momenti in cui sono in una posizione favorevole per riflettere la luce solare. Ora, pensate un attimo a chi fa astronomia da Terra. Per riuscire ad avere l’immagine di un oggetto lontano, bisogna avere tempi di esposizione lunghissimi, minuti, a volte ore. In questo tempo, se un oggetto luminoso passasse davanti al vostro telescopio, lascerebbe una bella striscia bianca, vanificando il vostro lavoro.

Insomma, se fino ad oggi i satelliti agli astronomi qualche grana l’avevano creata, raddoppiandone il numero, beh, le cose potrebbero peggiorare in fretta. Se Elon Musk sostiene che non ci sia nessun problema, o che addirittura sia il caso di spostare tutta l’astronomia nello spazio, gli studiosi dalla Terra sembrano preoccupati. Le frequenze di download di Starlink potrebbero dare anche qualche seria grana alla radioastronomia.

Wè, Elon, noi saremmo felicissimi di spostare tutti i telescopi nello spazio, ma ad oggi è infattibile. Ci sono difficoltà tecniche. Puoi sempre far contenti tutti e inventarti un nuovo telescopio tascabile, facile da portare in orbita e con un specchio delle stesse dimensioni di quelli che riusciamo a costruire sulla Terra.

Poi puoi pure dargli un nome fico, dai. Farebbe piacere, quando lo hai pronto facci un fischio, grazie.

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Matteo Magherini

Matteo Magherini, noto ad alcuni come Asciugamano, è un gatto professionista. Una volta completato l’obiettivo « laurea triennale in fisica » ha deciso di scegliere la classe « fisico delle particelle » e si aggira tra un esame e l’altro intento a livellare. Appassionato di fantascienza, arrampicata e chitarre è campione nazionale di freddure.

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