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Fallout: quando le sidequest non ti distraggono | Recensione

Il celebre franchise videoludico si allarga alla televisione e riesce nell'impresa

Dopo un’attesa lunga, caratterizzata dai tipici timori e dubbi dei fan, la serie TV di Fallout sta per sbarcare su Prime Video. L’universo ricchissimo di questa saga di videogiochi è pronto quindi a trovare un pubblico nuovo, passando sul piccolo schermo. Un’operazione che spesso è stata fallimentare in passato, ma in tempi recenti abbiamo visto sempre più casi che smentissero questo trend. Da che parte penderà la bilancia stavolta? Grazie a Prime Video abbiamo potuto vedere la prima stagione della serie TV di Fallout in anteprima e siamo pronti a discuterne in questa recensione.

Di cosa parla la serie TV Prime Video di Fallout?

Partiamo con il dire che questo show segue un approccio molto particolare nel rapportarsi con il materiale d’origine. Se progetti di grandissimo successo degli ultimi anni hanno infatti scelto di tenere un’aderenza quasi totale ai videogiochi su cui si basavano, qui per certi versi si tenta una strada opposta. Fallout di Prime Video è infatti una serie TV che non traspone nessuno dei titoli originali, ma anzi si affianca a essi, diventando a tutti gli effetti un nuovo capitolo della storia.

Siamo quindi in una ucronia, un universo in cui la storia ha preso una piega differente rispetto al nostro. Lo sviluppo tecnologico dopo la Seconda Guerra Mondiale ha seguito un percorso diverso, così come quello politico e sociale. Il risultato è stata una terribile guerra nucleare, che ha sconvolto il pianeta, costringendo le persone a nascondersi in bunker ultra-protetti, a cura della multinazionale Vault-Tec.

Lo show ci porta a qualche anno dopo gli eventi coperti finora nei giochi, in un’area geografica mostrata finora solo nei primissimi titoli. Ci troviamo a seguire diversi protagonisti, che in qualche modo incarnano le varie facce della medaglia di questa nuova America post-nucleare. Tra i personaggi dichiaratamente più rilevanti troviamo Il Ghoul, un pistolero mutato dalle radiazioni, il giovane Maximus che rappresenta gli abitanti della superficie e infine Lucy, che ci offre il punto di vista degli abitanti dei Vault.

Le loro storie si svilupperanno in un’intricato percorso attraverso la Zona Contaminata, trascinandoci a destra e a manca, in un continuo cambio di prospettiva. A volte siamo portati a perdere la fiducia, confusi da questi ribaltamenti di fronte. Ma in realtà è tutto parte del piano.

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Quando l’uomo con la penna incontra l’uomo con la pistola…

il ghoul di walton goggins su prime video in fallout

Sarà il mix di fantascienza con l’atmosfera western. Sarà la presenza di un pistolero eccezionale e dalla storia estremamente misteriosa. Forse c’entra anche l’intreccio particolarmente elaborato. Sicuramente una parte è dovuta all’influenza di Jonathan Nolan e Lisa Joy nella creazione dello show. Sta di fatto che questa prima stagione della serie TV Prime Video dedicata a Fallout non può non richiamare alla mente Westworld.

Il che è un’ottima notizia perché lo show HBO, nonostante le difficoltà avute negli anni successivi, era partito come uno dei più straordinari prodotti del piccolo schermo dell’epoca. E sebbene in questo caso non siamo su quei livelli, queste vicinanze sono da leggersi in maniera assolutamente positiva.

Non vogliamo spingerci a celebrare in questa recensione la serie TV di Fallout come qualcosa di incredibile, ma è comunque un prodotto estremamente solido. Che fa peraltro di una narrazione fitta e attenta il suo punto di forza. Ci troviamo trascinati in questa sorta di roadtrip attraverso la California di un oscuro futuro e a ogni angolo raccogliamo (come fossero collezionabili) nuove domande, mentre la missione principale sembra cadere in secondo piano e gli eroi inseguono bizzarre sidequest.

Ma proprio quando il caos sembra montare e iniziamo a chiederci come si colleghi tutto quello che abbiamo visto, i pezzi iniziano a incastrarsi. La coda finale della stagione è la naturale conseguenza di tutto quello che è stato costruito in precedenza, regalando sorprese inattese e soddisfacenti. Non siamo davanti al glorioso finale della prima stagione di Westworld, ma possiamo più che accontentarci.

La serie TV Fallout di Prime Video funziona per novizi e veterani

le power armour di fallout

Se il vostro rapporto con i videogiochi di Fallout vi fa venire qualche dubbio sull’approcciarvi o meno a questa serie, non temete. È studiata alla perfezione per riuscire ad abbracciare ogni tipo di pubblico, dai totali novizi della saga fino ai giocatori più esperti, con tutte le sfumature nel mezzo.

Nulla è dato per scontato e ogni aspetto viene esplorato e approfondito, così da non lasciare nessuno disorientato. Tuttavia, questo processo di “spiegone” è suddiviso in modo da renderlo non solo più digeribile per chi ha già le informazioni necessarie, ma anche intrigante. Si crea un gioco di attese su quando avverranno determinate rivelazioni che riesce a intrattenere gli spettatori più preparati. E questo senza contare gli easter egg, chiaramente.

Ma la vera furbizia sta nella scelta di raccontare una storia nuova, come si diceva più sopra. Chi ha giocato alla saga videoludica partirà quindi con le informazioni principali di contesto al contrario dei novellini, ma il suo “vantaggio” si esaurisce lì. Non sa e non può davvero prevedere ciò che accadrà lungo le puntate e scoprirà nuovi aspetti della mitologia di questo universo che non conosceva.

L’idea è che questa serie TV sia a tutti gli effetti un nuovo capitolo di Fallout, che introduca nuovi elementi nella macrostoria della saga. Ci sarà tempo per approfondire la canonicità di quanto raccontato nello show e l’eventuale impatto sul futuro. Ma per ora vi basti sapere che anche se avete accumulato migliaia di ore di gioco, ci sarà di che restare stupiti.

Fallout arriva su Prime Video e ci convince

Ella purnell nei panni di lucy in fallout

Nonostante i timori e la “maledizione degli adattamenti dei videogiochi”, il risultato è assolutamente soddisfacente. La serie TV di Fallout disponibile dall’11 aprile su Prime Video è un prodotto che convince, che ci fa (ri)entrare in universo ricco di potenziale e affascinante, ricostruito con rispetto e amore per le opere che lo hanno generato.

In particolare è apprezzabile la capacità di tenere insieme due aspetti chiave della saga videoludica. Il primo è il tono tagliente e non convenzionale, che è capace di mostrarci mostri, crudeltà e ultraviolenza come se nulla fosse, ma senza risultare davvero parodistico, tuttalpiù weird. Il secondo è la critica brutale e lucida alla società consumistica delle big corporation. La satira che anima la saga di Fallout qui si ripropone con forza e tocca ottimi picchi.

Forse l’unica cosa che manca è quell’ineffabile sensazione di grandezza. La serie TV Prime Video di Fallout non ci sembra mai raggiungere davvero lo status di “prodotto televisivo rivoluzionario”, non abbiamo mai la sensazione di assistere a qualcosa di sconvolgente, che segnerà la storia del piccolo schermo. Ma ci accontentiamo tranquillamente. Tanto ci saranno probabilmente altre stagioni per portare a casa anche questo obiettivo.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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