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Halloween Special: la mostra fantasma che vi siete persi

Abbiamo analizzato le cose che più di tutte possono dare fastidio a un Nerd, tra costine di manga stampate storte, orecchie sui fumetti, Magic dai bordi rovinati o pagliacci anni 90.
Questo Halloween abbiamo deciso di non spaventarvi, ma di puntare sull'angoscia parlandovi di una mostra stupenda, a tema fantasmi, che vi siete persi e che non ci sarà mai più. Ah! Le opportunità perse. Ah! La cattiveria.
Sappiamo tutti come funziona il ricordo della storia. Ci sono simboli, oggetti che restano e diventano celebri. Le custodiamo, le veneriamo, portiamo avanti attraverso lo studio, il turismo, la riproduzione commerciale, e diventano i simboli principali del ricordo del passato. Dobbiamo essere selettivi, quindi ci servono pochi oggetti nel tempo e nello spazio per darci coordinate. 
Poi, fra un segnalibro della storia e un altro, ci sono miliardi di altre 'cose': nomi di persone, eventi piccoli o d'importanza sotterranea, collegamenti nascosti, oggetti, di testimonianze… che si perdono. Vengono cancellati, sotterrati o si dissolvono. Lasciano piccole tracce sommerse che diventano fantasmi. Forse chiedono che qualcuno le porti alla luce, proprio a Halloween.
Il Louvre di Parigi è il Museo per eccellenza. Ha tutte le caratteristiche che lo rendono iconico: custodisce opere importanti, ha una struttura che non si dimentica (le piramidi di Pei, uno strano sfregio avveniristico tra le mura del Palace Royale) e in mezzo ad esso ci si perde. La sua struttura non lineare (sono quattro collezioni principali tenute in altrettanti blocchi che comunicano fra loro solo a certe altezze) gli dà fascino, trasforma la visita in un'avventura. Ci s'immagina soltanto cosa sarebbe vagare in un posto del genere nel quasi completo silenzio, senza le voci di miriadi di turisti da ogni angolo del mondo. Forse i fantasmi delle cose poco ricordate ci parlerebbero. Questa almeno dev'essere la questione che s'è posto Enki Bilal.
Ed è proprio sua la mostra che vi siete persi.
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E' un nome di grande significato: almeno in Francia, nazione che venera il fumetto. L'autore della Trilogia Nikopol è un noto visionario, le sue immagini sono spesso pallide e androgine, hanno qualcosa di spettrale di partenza. Bilal è pure abituato a ridare vita a qualcosa di antico, dopo gli dèi egizi che camminano in un futuro distopico nella Trilogia (visibili anche nel film Immortel), e questa volta ha infuso qualcosa di nuovo negli oggetti ospitati dal Louvre. Li ha trasformati in spettri, in storie mai raccontate.
In fondo si chiama proprio Les Fantômes du Louvre, la sua mostra ospitata nell'ala Sully del museo, che "era" ospitata. La mostra era composta da ventitrè foto (scelte fra 400) di lavori emblematici: la Nike di Samotracia, il codice di Hammurabi, una delle Sale Rosse dedicate ai dipinti europei e così via. Su queste Bilal ha disegnato con acrilico e pastello i fantasmi che vi sono legati per sempre, e ne ha raccontato le rispettive storie.
Per esempio quella di Antonio d'Aquila, giovane pittore a cui fu commissionato il ritratto di Lisa Gherardini, passata alla storia come la Gioconda, ancora prima di Leonardo da Vinci. Oppure Melencolia Hrasny, amante di Albrecht Dürer e dotata di un incredibile talento per la matematica che non può trasformare in professione essendo una donna di fine Quattrocento. Si fa suora, incrocia grandi personaggi del tempo – il suo amato ma anche Martin Lutero e Copernico – prima di morire sconosciuta a quarant'anni, in una notte d'inverno. Bilal rivela che Melancolia I di Dürer è il suo viso.
Scribi, ragazze, vittime, guerrieri che magari sono esistiti davvero; forse, invece, non sono altro che spettri della fantasia. In fondo importa poco: sono storie che possono benissimo essere esistite e dimenticate, o rappresentarne altre che non verranno mai alla luce. Adatte a essere raccontate la notet di Halloween. 
Oppure la possiamo vedere come la possibilità di dare vita ad un luogo, il museo, che fin troppo spesso è visto come qualcosa di privo di vita, impolverato, inutile se non per passarci due ore, vedere l'opera d'arte famosa e dire io ci sono stato. E' prima di tutto una grande rete di rimandi, di collegamenti, di vite accadute davvero. Peccato che tutto questo sia passato.
Bilal ci ricorda che la storia prima di tutto è fatta di persone, di eredità riconoscibili e non, di invenzioni intrecciate alla realtà, di storie che molto spesso vengono dimenticate o trasformate. E' piena di fantasmi e imbattersi in essi, seguirli con curiosità e spirito critico, è prima di tutto un'avventura. Magari anche un dovere.
La mostra durerà fino al 18 Marzo 2013. Ah, no. ve la siete persa, che peccato. 
Ci abbiamo riflettuto molto e, la cosa che dovrebbe farci più terrore, è una opportunità perduta.
Buon Halloween!

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