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Night Swim: mai fare il bagno dopo mangiato | Recensione

Blumhouse e Atomic Monster ci portano un nuovo film horror tradizionale ma tutto sommato ben confezionato

Ancora immerse nel successo mondiale di M3GAN, le case di produzione Blumhouse e Atomic Monster tornano in sala con un nuovo horror. Questa volta a uccidere non è una bambola iperrealistica, bensì una piscina assassina. Sì, sembra un’idea uscita dai film più camp degli anni ’70, ma è davvero questo il concept di Night Swim. E la cosa sorprendente è che tutto sommato funziona.

Night Swim, di cosa parla il nuovo horror?

Un giocatore di baseball piuttosto celebre si trova in una fase critica della propria vita. Gli è stata diagnosticata la sclerosi multipla e questo lo ha costretto a un ritiro anticipato. Coltiva però ancora il sogno di tornare a calcare il diamante e intanto cerca un po’ di pace per concentrarsi sulla ripresa.

Trova quindi una casa dove stabilirsi con la sua famiglia, che per la prima volta potrebbe mettere davvero radici e non rischiare di trasferirsi di nuovo all’inizio del prossimo campionato di baseball. La scelta ricade su una piacevole villetta, con un ampio giardino e una bellissima piscina, che torna utile all’uomo anche per la terapia che sta seguendo, offrendogli un buon modo per fare esercizio quotidiano. E poi, dai, chi è che non vorrebbe una piscina in giardino?

C’è però qualcosa di torbido in quelle acque, in senso sia letterale che metaforico. Sul fondo azzurro è nascosto un segreto, che piano piano riemerge con una serie di eventi bizzarri. Questa famiglia è in pericolo e se ne renderà conto presto.

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Quello che può sembrare a prima vista un concept bizzarro, quasi da film di exploitation, in realtà poi si rivela un’idea molto più tradizionale. Alla fine strutturalmente non è molto diverso dalla classica storia della famiglia che si trasferisce in un nuovo quartiere e scopre piano piano che la casa è infestata da spiriti del passato. E i paralleli non finiscono qui, ma non vogliamo svelare troppo del film.

C’è quindi sì un senso di già visto, ma di quelli su cui puoi chiudere un occhio, perché più che di prevedibilità sa di familiare. È un ottimo modo per alleggerire la visione, rendendo Night Swim un film che intrattiene per il tempo dovuto senza spingersi oltre.

Il classico horror Blumhouse, della seconda fascia

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Da quando è esplosa sul mercato con Paranormal Activity, Blumhouse ha dimostrato di essere una casa decisamente attenta e furba. La sua storia è ricca di prodotti di grande successo, scovando nuovi talenti eccezionali o con opere che hanno rivoluzionato (chi più, chi meno) il genere. La notte del giudizio, Whiplash, Get Out, Insidious, Split, Auguri per la tua morte, il reboot di Halloween, Black Phone, se vogliamo il sopracitato M3gan… L’elenco è molto lungo.

A questi però si affiancano altri titoli più semplici, che non nascono con grandi ambizioni. Anzi a volte hanno semplicemente un concetto interessante alla base, che sviluppano con un budget contenuto e senza cercare di cambiare per sempre il cinema. È l’altra faccia di Blumhouse, quella che potremmo definire la seconda fascia.

Potremmo definirle pellicole innocue (che è abbastanza ironico, visto che si sta parlando di horror tendenzialmente) ma che fanno il loro dovere, offrendo una serata di divertimento al pubblico. Obbligo o verità, Fantasy Island, Unfriended, anche lo stesso Five Nights at Freddy’s… Tutti titoli che non hanno lasciato il segno, ma che hanno funzionato, incassando ben più del proprio budget.

Ecco, Night Swim appartiene a questa categoria. Un buon prodotto, che resta nei suoi confini, con una sceneggiatura che funziona, delle performance solide da parte degli attori, impacchettato con cura. Gli incassi dove è già uscito nelle sale ne certificano il buon risultato. Ha più che superato il suo budget e fatto entrare qualche altro milione di dollari in cassa e tanto basta.

Night Swim è un film per quando non hai voglia di impegnarti

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Questo non è un cinema nobile. Non siamo davanti a un capolavoro che farà la storia della settima arte. Non è neanche un blockbuster che punta a incassare i miliardi, magari pur mantenendo una certa dignità artistica. Night Swim è un film che si accontenta di poco, che coltiva il proprio giardino (con piscina) e che probabilmente non farà la storia. Neanche la storia dei suoi spettatori.

Potremmo stare ore a riflettere e discutere su questo, sul senso di creare puntando in basso, sullo sfornare opere a basso costo (economico e di impegno) come una catena di montaggio. Ma se avete letto questa recensione è perché volete sapere se vedere Night Swim e probabilmente se siete arrivati qui avete anche la risposta. Non si tratta di un brutto film, perché non ha davvero difetti gravi, ma vi lascerà piuttosto poco, oltre a farvi passare un’oretta e mezza in leggerezza (relativa, è sempre un horror).

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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