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Elon Musk compra Twitter per 44 miliardi di dollari

Il multi-miliardario promette di difendere la libertà di parola, ma non mancano i critici

È ufficiale: Elon Musk ha acquisito Twitter per 44 miliardi di dollari. Il multi-miliardario, già CEO di Tesla e SpaceX, privatizzerà il social ritirandolo da Wall Street. E promette diversi cambiamenti sulla piattaforma. Non tutti però sono contenti dell’acquisizione.

Elon Musk ha acquisito Twitter per 44 miliardi di dollari

Negli Stati Uniti, sempre più media stanno lasciando Wall Street per diventare privati. Dopo il passaggio del Washington Post a Jeff Bezos e quello di Time ai coniugi Benioff, anche un social diventa privato. Un acquisto dalla portata enorme. Sia finanziaria, con i 54,20 dollari ad azione che valgono in totale 44 miliardi di dollari, finanziati per metà personalmente da Musk e per metà coperti da Morgan Stanley.

Ma anche a livello culturale. Twitter negli anni ha assunto sempre più il ruolo di bacheca giornalistica, specie per gli Stati Uniti. Chi come noi vuole conoscere le ultime novità di film, serie TV e fumetti spesso trova le primissime informazioni tramite tweet di attori, creatori, dirigenti. E questo vale per tutti gli ambiti giornalistici. Una fonte imprescindibile e che, passati i sei mesi per concludere l’accordo, diventerà privata.

Musk ha già dato in un annuncio ufficiale la direzione che vuole dare all’azienda. Scrive: “voglio rendere Twitter migliore che mai con nuove funzioni, rendere l’algoritmo open source per incrementare la fiducia, mettere fine agli spam bot e autenticare tutte le persone. Twitter ha un potenziale enorme: non vedo l’ora di lavorare con l’azienda e la comunità di utenti per sbloccarlo“.

Musk ha anche da sempre sostenuto di essere un “assolutista della libertà di parola”, spiegando di voler adottare un approccio “soft” alla moderazione dei contenuti. Ha anche espresso la volontà di evitare ban definitivi, un messaggio che in molti hanno interpretato come un’apertura al ritorno di Donald Trump sul social, dopo il ban a seguito dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio scorso.

Ma come abbiamo spiegato altrove, la realtà del social potrebbe diventare presto troppo complicata per gli assolutismi. Gli utenti della piattaforma si dividono già fra gli entusiasti, gli scettici e quelli che stanno twittando male parole su Musk, per paura che un domani possano impedir loro di farlo. I dipendenti invece restano nel dubbio, uno di loro twitta: “Qualcuno può dirmi se sono ricco o licenziato, per favore?”.

Quello che sembra certo è che il futuro di Twitter sarà molto movimentato nel prossimo futuro. Vi terremo aggiornati.

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Source
Collider

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, Nerd da prima che andasse di moda.

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