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La compagnia della Sòla o della crescita di Brancalonia | Recensione

L'ambientazione spaghetti fantasy "sale di livello" ospitando il suo primo romanzo

Se avete seguito lo sviluppo di Brancalonia fin qui, sapete di cosa si tratta. Per tutti gli altri, è un’ambientazione per giochi di ruolo dal gusto italiano, che si muove in uno stile definito Spaghetti Fantasy: un po’ Don Chisciotte, un po’ Bud Spencer, un po’ Superfantozzi e ovviamente molto Brancaleone. Ora dopo aver raccolto tanti successi e premi in giro per il mondo, Brancalonia si appresta ad allargare i suoi confini con il suo primo romanzo: La compagnia della Sòla, scritto da Simone Laudiero. Noi l’abbiamo letto in anteprima e possiamo raccontarvi qualcosina…

La compagnia della Sòla: nomen omen direbbero i latini

Ci ritroviamo in un mondo bizzarro. Un medioevo fantasy che ha un grande sapore italiano, dai nomi dei paesi (quasi sempre riconoscibili seppur modificati in maniera simpaticamente filologica) ai riferimenti culturali, fino alla gerarchia sociale stessa. Qui facciamo la conoscenza di mastro Solone, capocomico della Compagnia della Sòla: un gruppo di scalcagnati attori, reduci dall’ennesimo fallimento e con qualche dubbio su quando sarà il loro prossimo pasto.

In questa situazione disperata, giunge un’opportunità imprevedibile: un uomo li scambia per dei mercenari e si offre di ingaggiarli. La promessa di un compenso e forse di un tesoro è sufficiente a convincere i Solari ad accettare. Non di andare in guerra naturalmente, quello chiederebbe coraggio e preparazione, ma di incassare l’anticipo e scappare via. Basta solo fingersi soldati per qualche giorno: sono attori dopotutto, no?

Sì, c’è un vago gusto dei Sette Samurai o dei Tre Amigos (o per i più giovani, A Bug’s Life), ma è normalissimo per un romanzo e un’ambientazione postmoderna e citazionista come La compagnia della Sòla e Brancalonia. Ma proprio per le caratteristiche dell’ambientazione e del suo stile, non aspettatevi di sapere come andrà a finire.

Perché La compagnia della Sòla si muove perfettamente in un solco di familiarità tradizionale e ribaltamento delle aspettative. E sebbene possiamo immaginare qualcosa di come procederà la vicenda, non siamo mai completamente certi di nulla. Perché questo mondo continua a cambiare e a regalare sorprese e non si può mai sapere, né essere troppo ottimisti.

Il teatro è vita

la compagnia della sola brancalonia recensione

Ma possiamo stare tranquilli: nessuno dei nostri Solari corre il rischio di essere troppo ottimista. Tutti hanno incontrato grandi difficoltà nella propria vita, altrimenti non sarebbero finiti in questa compagnia. E per quanto sognino un giorno un futuro migliore, non sperano che questo avverrà nel futuro prossimo. Al limite, nel futuro anteriore, ma di qualcun altro.

C’è un vasto panorama di umanità in questo gruppo. C’è l’esuberante Norena, il piccolo Tonino, il pigro Fonzo, il vanaglorioso Bàccara, la razionale Truciola, la timida Marangola e altri ancora. Tanti personaggi differenti che inizialmente è molto complicato conoscere e ricordare, ma che pagina dopo pagina sembrano nostri compagni di avventura da sempre.

Peraltro, il termine “umanità” è scorretto, perché non tutti questi figuri sono umani. E anche qui si rivela la potenza di Brancalonia, che regala creature affascinanti, ma al contempo legate alla nostra cultura in modo profondo. Se la Pantegana Scorcigna e la Marionetta Truciola ci colpiscono, ancora di più lo farà un vero e proprio Cavaliere Inesistente. E se pensate che una creatura costituita da un insieme di frutta e verdura (chiamata ovviamente arcimbolda) non possa essere terrificante, dovrete ricredervi.

Qui sta davvero la forza di questo romanzo. Che presenta sì una storia divertente da seguire e con diversi colpi di scena, ma che a conti fatti rimane piuttosto semplice. Il vero motivo per cui non riusciamo a staccarci dalle pagine è che non vorremmo lasciare quei cialtroni dei Solari. E bisogna ammettere che adesso, a qualche ora da quando abbiamo chiuso il libro, ci mancano tantissimo.

La compagnia della Sòla fa livellare Brancalonia

la compagnia della sola brancalonia recensione

Guardando al progetto più ampio, questo romanzo accresce ulteriormente il valore di quest’ambientazione. Perché Simone Laudiero, autore navigato con tante voci nel proprio curriculum, evita accuratamente la trappola in cui si rischia di cadere. Quella che ti porta a creare una campagna di un gioco di ruolo (o un resoconto della stessa) al posto di un vero racconto.

La compagnia della Sòla si sgancia completamente dalle origini ludiche di Brancalonia ed entra a pieno titolo in un mondo nuovo. Così facendo ribadisce il potenziale incredibile che ha questo mondo, da cui si possono tirare fuori storie assolutamente straordinarie. Divertenti, appassionanti e con giusto quel tocco di cialtroneria che fa solo bene. E che noi non vediamo già l’ora di leggere.

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Brancalonia. La compagnia della sòla
  • Laudiero, Simone (Autore)

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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