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Bob Marley – One Love: un biopic solo appena fuori dagli schemi | Recensione

La storia di uno dei più grandi musicisti del Novecento approda sul grande schermo

La figura di Bob Marley è una di quelle che si sono iscritte nella cultura popolare in maniera quasi universale. È difficile immaginare qualcuno che non conosca questo personaggio, che non abbia almeno un’idea generale di chi sia, dell’immaginario che ha reso popolare e della sua musica. Superata però questa barriera superficiale, sono molte meno le persone che sanno effettivamente quale sia stata la sua storia, la sua vita, il suo percorso dentro e fuori dai confini giamaicani. Ed ecco quindi Bob Marley – One Love, biopic dedicato proprio all’artista, di cui vi parleremo in questa recensione.

Bob Marley – One Love, la recensione del biopic sull’artista giamaicano

Rispetto ad altri film biografici, soprattutto musicali, seguiamo un’impostazione leggermente differente. Il punto di partenza di questa pellicola è uno dei momenti più bui della vita del cantante. Siamo nel 1975, la Giamaica è travolta da un terribile conflitto interno e Marley, una delle figure più celebri del Paese, deve suonare a un concerto organizzato proprio in nome della pace.

Tuttavia la situazione precipita e pochi giorni prima dell’evento in casa dell’artista avviene un assalto armato. Bob Marley è ferito leggermente, ma va molto peggio al suo manager e a sua moglie. La situazione si è fatta troppo pesante e dopo essersi comunque esibito come previsto al concerto, il cantante sceglie di trasferirsi in Inghilterra. Qui entrerà nella fase più ambiziosa e parallelamente di successo della sua carriera.

Non abbiamo quindi la più classica e tradizionale struttura del biopic, che pure si potrebbe adattare bene alla storia. Bob Marley – One Love non ci porta a seguire l’infanzia difficile tra le strade di Trenchtown, il sogno da inseguire, l’incontro con Peter Tosh e Bunny Livingston, la formazione dei Wailers e l’ascesa fino alla vetta. O meglio, tutto questo c’è, ma è raccontato tramite flashback non lineari, lungo tutta la pellicola.

Ne nasce una narrazione che evita di cadere nelle trappole più ovvie che avrebbero semplificato la vicenda. Ed è proprio questo approccio trasversale che permette di focalizzarsi fin da subito sull’anima profondamente politica e religiosa di questo artista. Che poi è proprio uno di quegli aspetti che solitamente sfugge nella concezione superficiale di questo artista di cui parlavamo nell’introduzione.

D’altro canto però cade in altre “trappole”

Se quindi da un punto di vista della struttura narrativa Bob Marley – One Love prende una piega leggermente diversa rispetto ai classici del genere, sotto altri aspetti rimane nei confini già tracciati. Espedienti che rimangono accattivanti, sebbene sia piuttosto evidente come si tratti di una versione piuttosto romanzata degli avvenimenti reali. Ma è una tassa che è necessario pagare.

E lo stesso vale per la presentazione della figura di Marley che non viene mai davvero problematizzata. L’intento celebrativo (che è chiaramente comune per un biopic) è evidente e non c’è mai un tentativo di mostrare gli aspetti più complessi e controversi di questo personaggio. Solo in alcuni punti ci sono degli accenni in merito, ma sono quasi sempre risolti rapidamente, senza approfondire.

Ma appunto, si tratta di scelte che sono piuttosto normali quando si affronta il racconto di una figura così importante. È molto raro che un artista (o chi per lui) acconsenta a raccontare la propria storia in un modo che non lo metta in buona luce, anzi. Tendenzialmente il concetto stesso di biopic porta con sé uno spirito di glorificazione e questo dedicato a Bob Marley non fa eccezione. E d’altro canto gli va già riconosciuto il merito di dedicare molto spazio all’anima politica e religiosa dell’artista, quasi lo stesso dedicato alla sua musica.

A elevare il tutto ci sono anche due solide interpretazioni su cui si regge la gran parte della pellicola. Lashana Lynch si ritaglia dei momenti davvero ottimi nei panni di Rita Marley, mentre Kingsley Ben-Adir realizza un lavoro davvero ottimo nei panni del protagonista. L’impegno è concreto nel replicarne le abitudini, l’accento e lo spirito, per rendere omaggio a una figura così importante.

Bob Marley – One Love è un buon modo per riscoprire questo grande artista

Questo film va visto attraverso la lente a cui abbiamo fatto riferimento all’inizio. Il suo scopo è infatti presentare al mondo un ritratto più completo di Bob Marley, che vada oltre le nozioni superficiali che sono note alla gran parte della popolazione. E lo porta a termine, confezionandolo in un pacchetto che è anche assolutamente fruibile e piacevole da seguire.

Certo, non si può pensare di conoscere davvero chi fosse questo artista semplicemente vedendo questo film. Alcuni angoli resteranno poco illuminati e tante domande rimarranno senza risposta. Ma Bob Marley – One Love resta un buonissimo primo passo per conoscere la vita di questo personaggio, per scoprire un mondo tutto nuovo. E forse è proprio questo il vero ruolo che dovrebbe avere un film biografico.

Bob Marley – One Love sarà disponibile al cinema a partire dal 22 febbraio.

Legend (Remastered)
  • Legend
  • Marley, Bob
  • &
  • Audio CD – Audiobook
  • 05/21/2002 (Publication Date) - Editore: Universal Music

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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