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Come nasce un set LEGO?

Abbiamo chiacchierato con Florian Muller per farci svelare i segreti del design di un set LEGO

Negli ultimi giorni è arrivato un incontro tanto atteso, tra due marchi storici. LEGO e Vespa hanno fatto amicizia, con un nuovo set che riproduce uno degli iconici modelli dello scooter Piaggio. Un progetto sicuramente complesso da sviluppare, ma esattamente come è avvenuto? Ci siamo fatti raccontare qualche curiosità da Florian Muller, uno dei principali designer LEGO che si è occupato del set Vespa 125.

LEGO Vespa 125, tutti i dettagli sul set

L’idea alla base di questo set è portare di nuovo al centro della scena il fenomeno culturale e di eleganza rappresentato da questo scooter. Anche per questo motivo LEGO e Piaggio hanno optato per riprodurre una Vespa iconica, con delle tonalità pastello azzurre. Nonostante queste siano piuttosto rare nell’universo dei mattoncini, sono perfette per restituire quel feeling anni ’60 così tanto iconico.

Un’altra prima volta per questo set è costituita dalle ruote. Come poi spiegherà Muller in maniera più approfondita nell’intervista, c’è stata un’attenzione precisa per questo aspetto del modello. Proprio come la Vespa 125 originale anche la sua versione in LEGO ha le caratteristiche ruote bicolore, con una fascia bianca ad accompagnare il nero tipico degli pneumatici.

Ma non finisce qui. I 1.106 pezzi che costituiscono questo set permettono non solo di ricreare in LEGO la Vespa 125, con tanto di cofano motore removibile, ma anche alcuni accessori che le danno vita e colore. C’è una storia curiosa dietro il design del casco ad esempio, che Muller ci ha svelato, e un fascino speciale per il bouquet di fiori nel portapacchi…

lego vespa 125 florian muller

E ora, passiamo all’intervista!

Fatte tutte le dovute premesse, è giunto il momento di passare alla parte più interessante di questo articolo! Leggiamo quindi insieme cosa ci ha raccontato Florian Muller

Innanzitutto, come vi siete approcciati alla riproduzione di un veicolo così iconico come Vespa 125 in LEGO? Quante prove e versioni differenti avete sviluppato?

Per prima cosa abbiamo studiato immagini e fotografie. Era l’unico materiale che avevamo a disposizione prima di entrare in contatto con Piaggio. Poi da loro abbiamo ottenuto altre informazioni, a partire dai progetti. Con quelli è stato molto più facile trovare tutti i dettagli, misure e proporzioni che ci servivano.

A conti fatti penso che abbiamo fatto 9-10 versioni diverse, ma ci sono stati anche 3-4 possibili modelli iniziali, giusto per valutare quale veicolo scegliere. Per esempio abbiamo pensato anche alla Vespa 151, poi con Piaggio abbiamo deciso che quella che volevamo davvero era la 125 azzurra degli anni ’60. Piaceva a tutti e abbiamo scelto di puntare su quella.

Da qui in poi ci siamo tuffati a testa bassa nei dettagli, studiando gli schemi mandati da Piaggio e tantissime immagini. Purtroppo era una delle fasi più intense della pandemia quindi abbiamo dovuto farlo a distanza. Normalmente saremmo partiti direttamente per la Toscana per venire qui in Piaggio, incontrarli e parlare con i loro esperti e avere un approccio di prima mano. È sempre diverso se vedi dal vivo il modello, se lo puoi sentire, se puoi farti i tuoi appunti. Ma hanno fatto comunque un ottimo lavoro qui a Piaggio. Hanno dei designer davvero capaci e persone appassionate, che hanno lavorato anche sul modello originale. È stato molto bello.

lego vespa 125 florian muller

Avete parlato con uno dei designer originali di Vespa 125?

Sì! Direttamente dagli anni ’60. Era un membro del team di design all’epoca e sapeva tutto sulla Vespa: perché c’è quella vite lì? Perché questo pezzo ha questa forma? Qual era la ragione di questa scelta? Quindi sì, ci ha davvero salvato la vita, perché non potendo andare a vederla in prima persona, lui poteva fornirci tutti i dettagli che ci servissero.

È fantastico! Poter collaborare con qualcuno che ha contribuito alla creazione di un veicolo così iconico…

Sì e sapeva davvero tutto riguardo a Vespa e Piaggio!

Mi sembra davvero importante poter vedere in prima persona il modello, perché si tratta di una riproduzione in scala. Servono quindi molte misure per poterla ricreare al meglio. Come fate a decidere quanto sarà grande il prodotto finale?

Noi di solito partiamo dalle ruote. Guardiamo quali forme di ruote abbiamo a disposizione, perché è un po’ la misura fondamentale nel sistema in scala di LEGO. A quel punto scegliamo se c’è una ruota che possiamo utilizzare, in quel caso era grossomodo quella per cui abbiamo optato nella versione finale. L’unica modifica necessaria è stata la creazione di un elemento con due colori. Per la prima volta abbiamo dovuto creare una ruota bicolore, perché è uno dei dettagli più belli che salta all’occhio nella Vespa originale. È una cosa che oggi non vedi molto spesso. Ci sono solo ruote nere, invece di avere questa bellissima linea bianca tutto intorno, che è semplicemente stupenda.

Una volta che abbiamo la ruota, dobbiamo semplicemente metterci a costruire. Personalmente preferisco un approccio molto semplice: misuri la ruota, diciamo che sono 7 cm. Da lì guardi uno scatto laterale di Vespa e lo riporti approssimativamente ai 7 cm di diametro della ruota. Lo stampi e a quel punto hai una bozza già pronta, da cui puoi iniziare a costruire. A quel punto lo guardi e ti chiedi se quello che stai facendo è proporzionato a ciò che vedi nella foto. Da lì poi procedi per versioni sempre più dettagliate.

Poi sono arrivati i progetti e hai le misure precise e controlli se tutto sia a posto. C’è però sempre un punto in cui devi fermarti con le misure, perché non puoi mai ricrearle tutte al 100%. Questo perché il nostro sistema LEGO ha dei limiti matematici, essendo modulare. Devi iniziare a fare qualche compromesso: l’aspetto generale funziona? Riesci a riconoscerne le forme?

Noi dobbiamo sempre riuscire a fare due cose. Dobbiamo incorporare l’iconico design di Piaggio, con le sue linee morbide e rotonde che gli danno vita, ma dobbiamo anche occuparci del nostro linguaggio di design, che è più squadrato. Hai quindi dei bordi più netti, perché è ciò che caratterizza LEGO e gli dà quell’aspetto e quelle sensazioni così tipiche.

lego vespa 125 florian muller

È incredibile come siate riusciti a riunire questi due concetti così opposti.

Oh sì, ma ti assicuro che ha richiesto molto tempo! (ride) Avevamo delle versioni che andavano dalla completa assenza di bordi (al punto che non sembrava neanche più un set LEGO) a progetti che praticamente non erano più un modello di Piaggio. Quindi trovare una giusta via di mezzo significa sempre fare avanti e indietro, avanti e indietro.

Dovresti poterlo vedere da lontano e pensare “Oh, che bel modellino!”. Poi ti avvicini e vedi i dettagli squadrati e pensi “Ah, in realtà è un set LEGO”. Questo è quello che ci piace ottenere. Ingannare l’occhio delle persone e solo in un secondo dopo fare realizzare loro che “Ah sì, è proprio LEGO!”.

A proposito di “È proprio LEGO”, apprezzo moltissimo che i vostri set abbiano sempre qualcosa di speciale, aggiungete qualcosa in più. Questa Vespa è splendida, ma ciò che ha catturato la mia attenzione è la presenza di dettagli, come il casco o i fiori. Si tratta di tocchi di classe che lo differenziano da un modellino tradizionale. Come arrivate a questo risultato?

Il primo motivo per cui scegliamo questi veicoli o modelli è che non sono solo veicoli, hanno sempre uno stile, un’emozione legata a essi. In questo caso era l’idea della Dolce Vita, che si lega a tante regioni dell’Italia e a molto della cultura italiana. Sentivamo quindi che servissero accessori che rappresentassero questo concetto.

Un’aggiunta che puoi vedere e che ti porta a immaginare di vedere questo set in piazza o al parco. Il casco appoggiato lì sopra, qualcuno sta portando i fiori a qualcun altro, sta andando a prenderlo… Una gran parte del Vespa feeling riguarda il tema dell’indipendenza. Alcuni scooter si associano a un secondo casco e vai da qualche parte a prendere qualcuno e insieme vi divertite. C’è un’idea di socialità, di riunire le persone. Magari vuoi fare una sorpresa con quei fiori a tuo marito o tua moglie o la tua ragazza o ragazzo… Noi abbiamo cercato quali fossero le caratteristiche della Dolce Vita e poi cosa potesse funzionare con il set.

Eravamo sicuri di volere un casco e penso che il mio tocco di divertimento preferito siano gli occhialoni. Piaggio ha detto che con i caschi servivano per forza gli occhialoni. Al che mi sono chiesto come fosse possibile ricrearli in quella scala: “Sono particolarmente sottili, come possiamo fare, bisogna poterli staccare dal casco…”. E alla fine una soluzione l’abbiamo trovata. Nulla di ciò che abbiamo fatto era esattamente preciso, quindi abbiamo scelto di renderli buffi. Alla fine dei conti, si tratta di un gioco, siamo un’azienda di giochi, quindi inserire questo dettaglio divertente e curioso funziona.

lego vespa 125 florian muller

Un’ultima domanda: quale pensi sia stato un aspetto chiave per catturare la magia del design di Vespa? Qual è stato il momento in cui sapevate di avercela fatta?

Penso che sia stato il momento in cui siamo riusciti a trovare il modo di creare una parte frontale sottile e ottenere la curva e la parte posteriore. Quando guardi questa forma, c’è una curva che parte dall’alto e poi va sul retro. E se lo disegni con una matita, basta che fai questa linea e non ti serve altro. Sai già che probabilmente si tratterà di una Vespa.

Non ti serve aggiungere il manubrio, non ti serve aggiungere le luci. Basta quella forma da sola e hai la Vespa. Quando siamo riusciti a ottenerla, l’abbiamo guardata dal lato e abbiamo capito che a quel punto era riconoscibile. Ci sono comunque piccole differenze nello spessore e in altri aspetti. Ma quello è il momento in cui ci siamo detti “Wow, eccola qui. Questa è proprio una Vespa”.

E come anticipato, questo conclude l’intervista. Ringraziamo Florian Muller per il tempo che ci ha dedicato e LEGO e Piaggio per l’opportunità di questa chiacchierata. Se volete sapere di più su questo modello di Vespa 125, potete visitare il sito ufficiale di LEGO oppure leggere il nostro report dalla presentazione!

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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