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Creed II: Il fiato sospeso | Recensione

La saga di Adonis riporta sullo schermo uno dei più indimenticabili rivali di Rocky Balboa. Come sarà andata?

Nel 2015 Creed – Nato per combattere è riuscito a riaccendere l’interesse del mondo per la saga di Rocky Balboa, dando il via a una nuova parentesi della serie con un nuovo protagonista. Era inevitabile quindi l’annuncio del sequel e quando è finalmente arrivato ha incuriosito non poco i fan, fin dai primi dettagli. Al centro di questo Creed II c’è il ritorno di un personaggio memorabile della saga originale: Ivan Drago, accompagnato qui dal figlio Viktor. Com’è stato rivederlo sul grande schermo? Scopriamolo insieme nella nostra recensione di Creed II!

Di cosa parla Creed II?

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©2018 METRO-GOLDWYN-MAYER PICTURES INC. AND WARNER BROS. ENTERTAINMENT INC

Dopo gli eventi del primo film, Adonis si è affermato come uno dei più promettenti nomi del mondo della boxe, sempre con Rocky Balboa al suo angolo. Nella vita privata, prosegue il suo rapporto con Bianca a cui è sempre più legato. Nel frattempo oltreoceano, un nuovo nome si sta facendo notare nell’ambiente ucraino della boxe. Si tratta di Viktor, figlio di Ivan Drago, l’uomo che anni prima ha sconfitto (e ucciso) sul ring Apollo Creed.

Desideroso di creare a tavolino il nuovo evento pugilistico del secolo, un promoter senza scrupoli spingerà Viktor a sfidare pubblicamente Adonis per una sorta di rivincita del match combattuto dai rispettivi padri. Una battaglia senza esclusione di colpi, dentro e fuori il quadrato, che riporterà a galla momenti tragici del passato di Rocky e Ivan Drago.

Quella che a una prima impressione sembra una delle premesse più semplici (e, mettendo da parte l’animo da fanboy, più ovvie) della storia del franchise, in realtà nasconde molto di più. Definirla un semplice “il figlio di Apollo Creed contro il figlio di Ivan Drago” sarebbe riduttivo a dire poco. Dietro lo scontro sul ring si nasconde infatti una profondità non scontata, che coinvolge in maniera più o meno calcata (e riuscita) tutti i personaggi.

Creed II piano piano sposta l’attenzione del pubblico sul suo protagonista che dovrebbe (stando alle dichiarazioni di Stallone stesso) sganciarsi da Rocky nel prossimo capitolo. Grande risalto è dato però anche agli antagonisti, mostrando tutte le sfaccettature dei due Drago e il loro complicato rapporto, uno dei fattori più apprezzabili del film.

Certo, non tutto funziona. Alcune delle scene fuori dal ring non riescono a colpire duro come dovrebbero e scorrono un po’ ostiche. Nel complesso comunque si tratta di problemi minori, su cui si può tranquillamente chiudere un occhio.

Un Drago ‘spiezzato’

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©2018 METRO-GOLDWYN-MAYER PICTURES INC. AND WARNER BROS. ENTERTAINMENT INC.

Ivan Drago è senza dubbio uno dei personaggi più memorabili dell’intera saga di Rocky. Sarà stata la prestanza fisica di Dolph Lundgren, il suo valore simbolico nel periodo della Guerra Fredda, l’impatto che ha avuto con l’omicidio dell’amico/rivale Apollo Creed o quell’immortale “Ti spiezzo in due” (“I must break you” in originale) prima dell’incontro, il biondo sovietico si è ritagliato un posto speciale nel cuore dei fan di questa serie.

Il suo ritorno, a oltre 30 anni dalla sua prima e unica apparizione, è sicuramente uno dei traini principali di questo Creed II. Quello che vediamo nel film è un Ivan Drago la cui vita è stata rovinata dalla sconfitta con Rocky, che ha perso tutto dopo quella fatidica notte di Natale. Un personaggio animato da una ricerca ossessiva di ciò che gli è stato tolto, più che da un semplice desiderio di rivalsa.

L’arco narrativo di Ivan Drago, il suo rapporto complesso con il figlio e il suo tormentato passato, sono uno dei motivi che da soli basterebbero a giustificare la visione di Creed II. L’emozione che Dolph Lundgren riesce a trasmettere, tornando nei panni che l’hanno reso un’icona del cinema action, è incredibile.

È affascinante anche notare come ci siano tanti parallelismi e ribaltamenti di prospettiva fra i tre match intorno a cui è costruito questo film: Apollo Creed vs Ivan Drago, Rocky Balboa vs Ivan Drago e appunto Adonis Creed vs Viktor Drago. Un continuo riferimento incrociato, che è divertente cogliere e sarà ancora più appassionante studiare quando il film arriverà in Home Video.

Flyin’ high now

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©2018 METRO-GOLDWYN-MAYER PICTURES INC. AND WARNER BROS. ENTERTAINMENT INC.

Ci sono cose che non puoi assolutamente sbagliare in un film di questa saga e fortunatamente Creed II le centra tutte. Basta pensare al classico montaggio che ritrae l’allenamento dei pugili, uno dei momenti più iconici di ogni capitolo, sin dal primo Rocky. Quello che troviamo in questo film è probabilmente uno dei più emozionanti della serie, che aiuta a entrare nel mood ideale per assistere alla sfida tra Creed e Drago.

Anche in questo, il film non delude assolutamente, anzi. Tutti gli incontri presenti nel film sono incredibilmente coinvolgenti ed appassionanti. In alcuni momenti si riesce davvero a sentire l’intera sala cinematografica trattenere il fiato o reagire ai colpi più potenti visti sullo schermo.

Non era facile replicare il livello di epicità di Rocky IV, a cui questo film è ovviamente connesso in maniera molto forte, ma Creed II ci è riuscito. Una montagna russa di emozioni, che lascia gli spettatori completamente esaltati a fine proiezione. Sebbene il film sia assolutamente godibile anche per i profani, ci saranno diversi momenti da pelle d’oca per gli amanti della saga di Rocky.

Fra questi, ovviamente, il primo incontro a distanza di anni fra lo Stallone Italiano e Ivan Drago. È una scena assolutamente semplice, che tuttavia riesce a far venire i brividi dall’inizio alla fine.

Ultimo Round

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©2018 METRO-GOLDWYN-MAYER PICTURES INC. AND WARNER BROS. ENTERTAINMENT INC.

Creed II è un’ottima aggiunta alla saga di Rocky, che con questo capitolo diventa semi-ufficialmente la saga di Adonis. Una nuova battaglia epica ed emozionante e, aspetto non così ovvio, dei personaggi più profondi di quanto ci si possa aspettare. Più sul lato dei Drago che dei Creed, ma va bene anche così.

Certo, una citazione al robot di Paulie da Rocky IV sarebbe stata la ciliegina sulla torta, però non si può avere tutto. Chissà, magari in Creed III

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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