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Il finale alternativo di 17 film horror

Shining (1980)

Finale Alternativo

Non è un vero e proprio finale alternativo, più che altro una scena tagliata nel finale. Tra la morte di Jack e l’infinita carrellata che arriva alla famosissima foto datata 1921, era stata inserita una scena riguardante le sorti di Wendy e Danny: i due erano ricoverati in ospedale, mentre Ullman, il direttore d’albergo parlava con loro e dichiarava alla polizia che il corpo di Jack non era stato ritrovato da nessuna parte, e che nell’albergo non vi erano tracce di eventi paranormali. Successivamente il direttore d’albergo si avvicinava a Danny per dargli una palla da tennis… identica a quella che il bambino si vide rotolare incontro dalla stanza 237 (zan! Zan! Zaaaaan!).

The Shining Alternate Ending

Questa scena era presente quando il film fu distribuito in tutti i cinema del Nordamerica, solo che secondo Kubrick creava confusione riguardo la figura di Ullmann. Assoldò quindi dozzine di suoi collaboratori per rimuovere la scena incriminata da tutte le sale in cui era presente, per poi bruciarne i negativi. Tanto ha detto e tanto ha fatto che ormai la scena risulta completamente irrecuperabile, e l’unica prova riguardo la sua esistenza sta nelle foto qua sopra scattate dalla figlia di Kubrik, Vivian.

Nightmare (2010)

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Remake che riprende il primo film che aveva per protagonista uno dei personaggi più iconici del mondo dell’horror: Freddy Krueger. Il ritorno del simpatico mostro dal guanto tagliente non ebbe un grande successo, vuoi per il fatto che questo Freddy era meno simpatico dell’originale, vuoi per il fatto che non era più il mitico Robert Englund ad indossare il maglione a strisce, vuoi per il fatto che fare remake di film cult è sempre molto rischioso. Il finale previsto era totalmente differente da quello che si vede.

 

La scelta di cambiare un finale ormai già girato fu per motivi creativi. Il regista Samuel Bayer, prima che il vero finale venisse riproposto tra i contenuti speciali del DVD, mise la pulce nell’orecchio ai fan affermando che “c’è una scena in cui combattono, e il confronto con Nancy è totalmente diverso. Non voglio rivelare troppo, ma in precedenza c’era un finale diverso. Certamente preferisco quello attuale, ma Jackie [Earle Haley] era davvero spaventoso in questa scena“.

Blair Witch Project (1999)

Il vero colpo di genio di Blair Witch Project non fu il film in sé, bensì la sua pubblicità. L’enorme successo che ebbe in America lo dovette al fatto che gli spettatori entrarono al cinema convinti di assistere alle riprese di un fatto accaduto veramente. Viene da sé che ne uscirono sconvolti. Purtroppo quando la distribuzione raggiunse l’Italia, il trucchetto era bell’e svelato (anche se questo non ha influito sul successo italiano del film).

L’idea del finale che lascia poco chiarimento a ciò che successe, venne in mente ai registi tre giorni prima di girarlo.

Blair Witch Project

Non ci sono video a confermarlo, ma secondo i registi, uno dei finali alternativi che avevano deciso di girare, prevedeva un’inquadratura di Mike penzolante da un cappio, crocifisso a un albero a forma umanoide e mutilato con la cassa toracica sanguinante.

Io sono leggenda (2007)

Finale Alternativo

Tratto dall’omonimo romanzo di Richard Matheson, è il terzo film che viene trasposto sullo schermo ispirato a quest’opera (consigliamo vivamente di visionare anche la prima trasposizione, L’ultimo uomo sulla terra del 1964, con il mitico Vincent Price).

Sappiamo tutti che nel film del 2007, il Dott. Robert Neville, interpretato da Will smith, fa una brutta fine.

https://www.youtube.com/watch?v=kauZvPuh8Ow

 

Nel finale alternativo le sorti di Neville sono ben diverse. Durante l’attacco in laboratorio, il capo dei vampiri disegna una farfalla sul vetro, e subito dopo Neville nota la stessa farfalla sul collo della vampira che stava tentando di curare. Decide così di far tornare vampira la ragazza, e di riconsegnarla al suo branco, scoprendo così che anche i vampiri provano sentimenti. Viene quindi lasciato vivo dagli esseri che se ne vanno.

28 giorni dopo (2002)

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Un cult di tutto rispetto diretto da Danny Boyle (che ci aveva già meravigliato con Trainspotting) narra la storia di Jim, un ragazzo che si risveglia dal coma 28 giorni dopo che un’epidemia di rabbia ha contagiato l’intera popolazione della Gran Bretagna, rendendo gli infetti simili a degli zombie velocissimi e dal carattere leggermente iroso. Il film finisce con Jim che si salva dopo essere stato colpito dal Maggiore West con un proiettile (il tutto reso da un veloce montaggio in cui Selena lo porta di corsa in un ospedale e lo salva tramite un’operazione).

 

Il finale alternativo inizia subito con la scritta ‘…what if’; in questa versione Selena e Hannah portano Jim in ospedale, ma non riescono a salvarlo, così vanno via in preda allo sconforto lasciando lì il corpo del loro amico.

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Enrico Natalini

il suo DNA è composto al 100% di cultura trash e underground. Che siano libri, film, fumetti, serie tv, spettacoli teatrali, mostre o televendite è un segugio per tutte quelle chicche che sopravvivono all'insaputa del mainstream. Di lui dicono che è come un cartone animato, non ha capito bene se sia un complimento o meno, ma a lui piace.

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